Il duo non è più tale, nel senso che a Michael Berdan e Ben Greenberg s’è aggiunto adesso in pianta stabile Greg Fox alla batteria, a completare un quadro che si è fatto così più “classico”. La circostanza (sia chiaro, non stiamo addossando particolari responsabilità a Fox) anziché regalare qualcosa in più a The Long Walk ne appiattisce invece lo svolgimento, perdendosi in eccessi che denotano una certa immaturità di fondo nella ricerca delle soluzioni meno scontate.
Otto tracce per neanche quaranta minuti di durata che sono un unico, monolitico agglomerato di distorsioni: Found o Anointing Of The Sick, ad esempio, rispetto ai precedenti lavori degli Uniform non lasciano spazio a quelle vie di fuga necessarie per alleggerire un ascolto già duro per definizione. Berdan non varia di una virgola il registro delle sue invettive, così come Greenberg sovraccarica eccessivamente le rasoiate delle sue chitarre, ritornando su se stesso in loop e a oltranza. Il risultato è che, a parte la prima metà di Found, nulla lascia intravedere segni di una reale crescita, quanto piuttosto un pizzico di distruttiva presunzione.
“The Long Walk” è inequivocabilmente un passo indietro per le ambizioni del progetto, pecca là dove avrebbe dovuto fare il definitivo salto di qualità e si adagia, davvero troppo, sui complimenti piovuti addosso alla sigla Uniform dopo i primi due capitoli della loro discografia. La malattia c’è sempre, è ancora lì dormiente e pronta a manifestarsi alla prima occasione, ma per stavolta gli Uniform saltano un turno e restano fermi al palo.
(2018, Sacred Bones)
01 The Walk
02 Inhuman Condition
03 Found
04 Transubstantiation
05 Alone In The Dark
06 Headless Eyes
07 Anointing Of The Sick
08 Peaceable Kingdom
IN BREVE: 2,5/5