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Mettersi a nudo per affermarsi: Live Through This, il successo di Courtney Love e le Hole

Messi da parte il rumore e la sporcizia del debutto “Pretty On The Inside”, uscito nel 1991 e prodotto non a caso da Kim Gordon dei Sonic Youth, Courtney Love aveva in mente per le sue Hole di cavalcare il filone più edulcorato del grunge, quello meno rumoristico e con più inclinazioni pop. Quello, insomma, che sempre nel 1991 era stato letteralmente sdoganato da “Nevermind” e di cui lei stessa, ormai compagna di vita di Kurt Cobain, stava toccando con mano le enormi potenzialità commerciali. Live Through This nacque così esattamente con quelle intenzioni, ma dovette affrontare molte più problematiche del previsto: il disco esce come programmato il 12 Aprile del 1994 ma, appena una settimana prima dell’importante lancio dell’album che avrebbe dovuto rappresentare la consacrazione definitiva delle Hole, Cobain pone fine alla sua esistenza e così Love si ritrova sommersa da accuse e insinuazioni, oltre che dall’ovvio dolore per la perdita del marito e del padre di sua figlia. Insomma, non proprio le condizioni ideali per lavorare al meglio alla promozione di un disco così importante per le Hole e per Love stessa.

L’album è dannatamente ispirato, Courtney aveva deciso di mettersi totalmente a nudo ed è così che il suo diventa l’occhio femminile sulla scena che stava sconquassando il mondo del rock: parla dell’uso di stupefacenti e al contempo della maternità (I Think That I Would Die), di violenza domestica (Violet, come il colore dei lividi, anche se più di recente è saltata fuori una dedica a Billy Corgan), di corpi femminili oggettificati (Miss World) e smembrati anche in senso non figurato (Jennifer’s Body, Doll Parts, forse non a caso poste in sequenza nella tracklist), di molestie fisiche e psicologiche (Asking For It), della paura di perdere l’affidamento della figlia proprio a causa della sua vita sregolata (Plump), del ruolo della donna in un ambiente per lo più machista come quello dell’alternative rock (Rock Star), più in generale di voglia di rivalsa, di mangiarsi tutto, di arrivare a tutto, del desiderio spasmodico di far parte di quel mondo luccicante che è lo star system ma anche della ricerca di un rifugio che in qualche modo potesse difenderla e nasconderla dallo stesso. Tutte le contraddizioni di una donna complicata che consapevolmente s’era spesso complicata ancora di più la vita.

“Live Through This” suona per scelta deliberata molto più morbido del debutto delle Hole e per questo, nonostante due mesi dopo la sua uscita la band avesse dovuto affrontare anche la morte per overdose della bassista Kristen Pfaff, nonostante già all’indomani della sua pubblicazione si fosse sparsa la voce (poi smentita da più parti nel corso degli anni) che il disco fosse stato scritto da Kurt Cobain piuttosto che da Courtney Love (l’apporto del marito fu in realtà molto, molto limitato), si attesta fin da subito come un grande successo commerciale per le Hole e per la loro leader, con oltre due milioni di copie vendute e una marea di piazzamenti nelle varie classifiche, centrando così l’obiettivo che Courtney s’era prefissata fin dall’inizio della sua carriera: ottenere la tanto agognata affermazione, a costo di tutto, a costo di farsi a pezzi per esporsi il più possibile e di essere fatta a pezzi da pubblico e critica proprio come riflesso a questa sua esposizione.

Hole - Doll Parts (Official Music Video)

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